Ma quanto ci piace il cinghiale!

Salsicce, salame, paté e ovviamente il ricercatissimo ragù: scopriamo insieme tutti i deliziosi segreti dei prodotti di cinghiale. Tra feste e sagre, tradizioni, superstizioni, curiosità, e perché no, anche qualche buona ricetta, vi racconteremo il bello, ma soprattutto il buono della carne di questo animale. Con l’unico scopo di stimolare le vostre papille gustative!

La carne di cinghiale: origini e ricette della tradizione

Apprezzata e consumata sin dall’antichità, la carne del cinghiale appartiene alle cosiddette “carni nere da pelo” ed è molto gustosa e ricercata perché il suo sapore riunisce insieme le note del maiale di allevamento e quelle della cacciagione. Il cinghiale infatti è un suide selvatico molto diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, da sempre cacciato dalle popolazioni che qui vi si sono succedute.

Tra i piatti più rinomati della cucina toscana, ci sono sicuramente le Pappardelle al ragù di cinghiale. Certo, direte voi, già preparare il ragù è un procedimento lungo, figuriamoci se prima la carne deve anche essere messa a marinare perché perda quel sentore di “selvatico”. Chi ha il tempo? Per non rinunciare al piacere di questa ricetta della tradizione potete utilizzare il nostro Ragù di Cinghiale già pronto: vi basterà bollire le pappardelle, scaldare a bagnomaria il sugo, condire una volta cotta la pasta e accompagnare il tutto con un corposo bicchiere di vino rosso toscano: più facile di così?

 

E con il ragù… salame, salsicce e paté! Tutto rigorosamente di cinghiale

E per realizzare un pranzo tutto a tema cinghiale? Non fatevi spaventare, perché potete accompagnare le vostre pappardelle con alcune specialità del nostro shop online. Potete cominciare con dei crostini al Paté di Cinghiale: anche questo già pronto, viene venduto in barattoli di vetro da 180 gr. Abbrustolite qualche fetta di pane toscano casalingo, spalmatevi sopra una corposa quantità di paté e guarnite con una fogliolina di salvia fresca: avrete delle ottime bruschette per il vostro antipasto.

Per gli amanti dei salumi ecco poi altri due prodotti che non potranno mancare sulla tavola: le Salsicce di cinghiale e il Salame di cinghiale.
Le prime si presentano con un gusto intenso ma assolutamente naturale, frutto di un sapiente mix di carni di cinghiale e di maiale che conferisce loro una consistenza morbida e dalla macinatura fine. Vi consigliamo di tirarle fuori dal frigo una mezz’oretta prima di mangiarle così da lasciarle intiepidire e temperatura ambiente e ammorbidirle ulteriormente.

Il salame di cinghiale è poi una vera e propria leccornia, apprezzata anche dai buongustai dal palato più fine. Per prepararlo, la carne dell’animale viene macinata molto finemente e impastata con una miscela di spezie speciali tra cui spiccano le note del pepe e dell’aglio. Una volta insaccato in budella naturali, viene sottoposto ad una rapida asciugatura a caldo e quindi lasciato a risposare appeso per circa cinque settimane.

La superstizione della Fontana del Porcellino di Firenze

È questo uno dei monumenti più famosi e celebri del capoluogo toscano. Situata sotto la loggia del Mercato Nuovo, a due passi dal celeberrimo Ponte Vecchio, questa fontana è una tappa turistica imperdibile e background di sfondo tra i più popolari per l’immancabile selfie from Florence.
Il nome “porcellino” però è fuorviante, perché la statua non è quella di un paffutello animale da cortile, ma di un vero e proprio cinghiale. Si tratta di un bronzo – copia di epoca romana di un marmo ellenistico – realizzato da Pietro Tacca per volere di Cosimo I nel 1612 e trasformata in fontana, sempre su ordine del signore di Firenze nel 1620. La tradizione vuole che porti molta fortuna toccare il naso dell’animale, che per questo è sempre perfettamente lucido. La superstizione impone una procedura particolare per ottenere il massimo beneficio della sorte: bisogna metter una moneta in bocca al Porcellino dopo, ovviamente avergli strofinato il naso. Se questa, cadendo, oltrepassa la grata dove cade l’acqua porterà fortuna, altrimenti no. In realtà l’inclinazione è tale che solo le monete più pesanti riescono a cadere nelle fessure. L’amministrazione cittadina, devolve tutti i proventi della raccolta delle monete all’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.

Il cinghiale tra feste e sagre

L’importanza della carne di questo animale nelle sagre di paese è tale che basta scrivere su Google “sagra di” che il motore di ricerca di suggerisce subito “sagra del cinghiale”, senza nemmeno dover digitare l’intera frase. Soprattutto in Toscana, questa tradizione è molto sentita. Tra gli appuntamenti popolari più importanti, ricordiamo la Sagra del Cinghiale di Certaldo (FI), che si svolge proprio in questi giorni e si ripropone di offrire “i migliori piatti a base di cinghiale e cucina tradizionale che avrete mai mangiato”; la Sagra del Cinghiale di Chianni (in provincia di Pisa), un appuntamento che si tiene ogni anno dal 1976 il secondo e terzo weekend di novembre e che mette in tavola “Odori, sapori e tradizioni nel borgo di Chianni, immerso nelle colline toscane”; infine, la famosa Sagra del Cinghiale di Suvereto, caratteristico comune medievale della Valla di Cornia in provincia di Livorno. La sagra rappresenta l’evento per eccellenza di Suvereto, il punto di incontro tra i sapori dell’enologia e quelli gastronomici locali. Si svolge solitamente nei giorni a ridosso dell’8 dicembre, e offre un programma ricco di eventi volti a valorizzare la storia del paese e la sua cultura.

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