[vc_row][vc_column][vc_column_text]Non c’è periodo dell’anno più adatto delle feste natalizie per mangiare il cotechino. Ma per farne un piatto veramente gustoso, ecco a voi alcune ricette e poche, semplici regole per preparalo nel migliore dei modi. Ma ricordatevi: servitelo sempre caldo e soprattutto che sia un cotechino artigianale e di qualità.
Storia del cotechino artigianale
Sinonimo di abbondanza e ricchezza, il cotechino è da molti ritenuto un portafortuna. Proprio per questo viene spesso preparato per il pranzo del 25 ed è il protagonista indiscusso del cenone di San Silvestro, quale simbolo di buon auspicio per il nuovo anno.
Tuttavia ha origini piuttosto povere. Nasce infatti nelle campagne del modenese alcuni secoli fa, per impiegare le carni meno pregiate e più deperibili del maiale che non potevano sostenere una lunga stagionatura: dovevano, in altre parole, essere consumate velocemente.
È da qui che il cotechino comincia a diventare il signore delle Feste: in passato infatti, la macellazione avveniva proprio nel mese di dicembre e il fatto che questo insaccato dovesse essere sottoposto solo ad una breve asciugatura, lo rendeva disponibile nel giro di pochi giorni.
Il suo nome deriva da “cotica”, ovvero la cotenna del maiale che viene ripulita e raschiata – conservando tutto lo strato di grasso subito sotto la superficie – e rappresenta uno dei suoi ingredienti principali insieme alla pancetta e ad altre parti meno nobili della bestia. Il tutto è tritato finemente, amalgamato insieme ad uno speciale mix di spezie e aromi naturali – tra cui l’inconfondibile Fiore Macis – che gli dona il sapore inconfondibile, ed infine insaccato all’interno di un budello naturale.
Cotechino: come cucinarlo secondo la tradizione
Il Cotechino Artigianale del Salumificio Triglia di Gombitelli è un prodotto di assoluta qualità, il cui impasto viene realizzato senza l’impiego di conservanti o esaltatori di sapidità. Ed è per questo che la sua colorazione non è “troppo brillante” e la sua farcia non è “troppo liscia e compatta” nonostante la macinazione fine a cui viene sottoposto l’impasto: queste caratteristiche di colore e consistenza sono infatti determinate proprio dalla presenza di questi additivi ed eccipienti. Diffidate quindi dei cotechini troppo colorati: non sono certo sinonimo di bontà.
Il nostro cotechino è molto semplice da cuocere, ma richiede tempi piuttosto lunghi di cottura, quindi calcolate bene le tempistiche dell’intero processo di preparazione, perché se c’è una regola d’oro da seguire nella degustazione di questo insaccato, è che va mangiato bello caldo, e quindi deve essere servito subito dopo la cottura.
Noi vi consigliamo semplicemente di avvolgerlo in abbondante carta stagnola, forarlo in profondità più volte e in punti diversi con uno stecchino, immergerlo in acqua fredda e farlo bollire per 90 minuti.
La tradizione vuole che venga servito – soprattutto alla cena dell’ultimo dell’anno – insieme alle lenticchie (che sono il simbolo del denaro contante perché ricordano nella forma tante monetine) oppure accompagnato dal purè. A questi due link, trovate le nostre ricette di entrambi i piatti, spiegate passo per passo: Cotechino con le Lenticchie e Cotechino con il Purè.
Cotechino: tre ricette insolite
Se però volete allontanarvi dalla cucina tradizionale e stupire i vostri commensali con qualche ricetta diversa, ecco qui qualche spunto di facile riuscita.
Cotechino con vellutata di patate al tartufo
Perché non sostituire il classico purè con una vellutata al profumo di tartufo? Il procedimento è piuttosto semplice. Fate lessare 4 patate medie nell’acqua insieme ad uno spicchio d’aglio e due foglie di alloro. Una volta cotte, sbucciatele e passatele allo schiacciapatate. Unite adesso 125 ml di panna fresca, un bicchiere di brodo vegetale, sale e pepe q.b, completando con qualche scaglia di tartufo e lavorando tutto fino ad ottenere una crema vellutata. Se però non avete trovato il tartufo fresco, potete sostituirlo con la nostra Crema di Lardo al Tartufo: uno o due cucchiai a seconda dell’intensità di sapore che si vuole ottenere
Tartine di Polenta e Cotechino al profumo di timo
Un antipasto insolito ma adattissimo alla tavola delle feste e, soprattutto facilissimo da preparare.
Preparate il cotechino e le lenticchie secondo questa ricetta, aggiungendo però alla preparazione delle lenticchie due rametti di timo. Cuocete a parte la polenta ed una volta pronta stendetela su un tagliere in uno strato uniforme di 2 cm di spessore e fatela raffreddare.
A questo punto, con un coppa pasta rotondo o, per un effetto più scenografico, con una formina a forma di fiore, ricavatene delle tartine che farete grigliare sulla piastra. Infine, adagiate sopra alle traine le fettine di cotechino bello caldo e guarnite con le lenticchie al profumo di timo.
Hamburger di Cotechino
È questa la variante tutta natalizia del fast food più celebre al mondo. Si comincia scaldando su una griglia le due metà dei panini. Una volta cali, andiamo a sostituire il classico hamburger di manzo con tre fettine fini di cotechino per panino, intervallate le une con le altre da insalata pomodori e cipolla. Per una Natale veloce, ma all’insegna della bontà made in Italy.[/vc_column_text]
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Salumi
Cotechino Artigianale
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